C’è un passo del Vangelo che sembra non entrarci niente con il lavoro dei giornalisti, e che invece, secondo me, è particolarmente pregnante. È quel momento del Vangelo di Luca (14,26-27) in cui Gesù dice: “Se uno viene a me non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”. E poi aggiungeva Gesù: “Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo”.