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lunedì 28 settembre 2020
Finanze vaticane, il ruolo dei media cattolici
Il caso del Cardinale Giovanni Angelo Becciu, che su richiesta del Papa ha lasciato le prerogative cardinalizie e l’incarico di prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, è un buono spunto di riflessione su quello che può essere l’informazione cattolica e su quali potrebbero essere i temi che contano davvero.
domenica 20 settembre 2020
Dieci anni fa, Benedetto XVI nel Regno Unito. Cosa abbiamo dimenticato
In
questi giorni, si è ricordato il decimo
anniversario del viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito. Il Papa
emerito era stato in Terra d’Albione dal 16 al 19 settembre 2010, aveva lì beatificato John
Henry Newman, parlato a Westminster Hall pronunciando uno dei discorsi più noti
del pontificato, portato avanti il dialogo ecumenico.
lunedì 7 settembre 2020
Cosa significa fare informazione religiosa oggi?
Ho cominciato a scrivere sui giornali di carta, con un ritmo di redazione forse non esattamente tradizionale, ma comunque preciso e scandito, e con le pagine che davano la dimensione stessa di quello che si doveva raccontare. Eppure, era già il mondo dei giornali che si dilatava, che cercava storie ed approfondimenti, più che notizie. La mia palestra era La Sicilia, dove mi facevano scrivere persino i fondi politici e mi spronavano a inventare e pensare reportage, inchieste, serie di articoli di grande respiro. A un certo punto, quando ero ancora un giovane vaticanista, mi diedero persino una rubrica, che furbescamente finiva a pagina 42 di un inserto del sabato, ma che c’era, e si chiamava “Stanze vaticane”. Lì raccoglievo e mettevo insieme tutte le informazioni che potevano essere di interesse e che però non potevano andare in pagina come notizie, né come editoriali.
mercoledì 2 settembre 2020
La luce nascosta del cristianesimo, e come comunicarlo
Durante questa estate, ho ripercorso in una serie di articoli la storia europea attraverso i santuari e la devozione mariana. L’ho fatto con la convinzione che è proprio la storia che dà ragione all’idea che il cristianesimo costruisce civiltà, e soprattutto costruisce una civiltà dell’amore. Ma, soprattutto, l’ho fatto con la convinzione che sono gli stessi cristiani a non conoscere la loro storia, o persino a sottovalutarla. E così, si pensa che mettere da parte la propria identità cristiana sia necessario in un mondo in cui i cristiani non guidano più il mondo con la loro cultura e le loro idee.
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