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lunedì 16 giugno 2025

Da Francesco a Leone XIV, dieci caratteristiche del cambio di pontificato (per il vaticanista)

È passato un mese e una settimana dall’elezione di Leone XIV. Quando cambia un pontificato, per chi fa Vaticano cambia tutto un mondo. Cambiano i punti di riferimento, cambiano le persone cui rivolgersi per le notizie, le fonti tradizionali rischiano di diventare inaffidabili, perché non sono più nella posizione di avere informazioni.

venerdì 9 maggio 2025

Roma senza Papa, Roma con il Papa. Leone XIV e il ritorno dei simboli

C’è una differenza sostanziale tra Roma senza Papa e Roma con il Papa. Si sente nelle strade, c’è un umore diverso intorno alla Basilica di San Pietro. Roma è il Papa, e Roma è il Papato, e chi vive Roma non può non sentirlo. Roma è così tanto il Papato che, alla fumata bianca, ho visto persone letteralmente correre, scendere dalle valli, fiondarsi in piazza San Pietro perché nessuno, e dico nessuno, vuole perdersi l’habemus Papam.

giovedì 8 maggio 2025

Di giuramenti e linguaggi pontifici. Vademecum sulle domande sul Conclave

C’è qualcosa di straordinariamente drammatico e solenne nell’apertura di un Conclave, e la cosa che un giornalista può fare è semplicemente accompagnare quei momenti, cercando di osservare i dettagli. Il Conclave, infatti, è uno di quei linguaggi pontifici che hanno senso e significato nella loro ritualità, segretezza, e (incredibilmente) pubblicità.

domenica 4 maggio 2025

Il Vaticanista, la sede vacante e il Conclave

Cosa significa essere vaticanista in tempo di sede vacante? E cosa significa essere vaticanista cattolico in tempo di sede vacante? Da quando questo nuovo periodo nella storia della Chiesa è iniziato, lo scorso 21 aprile, mi ritrovo a dover rispondere a questa domanda, per ragioni differenti. Ma è una domanda che pongo soprattutto a me stesso, quando mi accingo a coprire professionalmente il terzo conclave della mia vita, con un po’ di esperienza in più e ancora tanto da imparare.

venerdì 11 aprile 2025

Il Papa malato e il linguaggio dei simboli

Lasciatemi prima di tutto sgombrare il campo da ogni equivoco: c’è una riflessione che ho fatto quando ho visto il Papa in San Pietro, lo scorso 10 aprile, senza nemmeno insegne episcopali, con una maglietta bianca, una sorta di coperta o poncho un po’ raffazzonata e i pantaloni neri da gesuita, che deriva direttamente da una esperienza personale. E l’esperienza personale mi porta a parlare di un libro – anzi una serie di libri – che ho scritto e che mi hanno effettivamente aperto un mondo su questi temi.

mercoledì 2 aprile 2025

I venti anni senza Giovanni Paolo II sono per me venti anni di Vaticano

Non ero ancora un vaticanista. Eppure, il primo articolo di quella che è poi diventata la mia vocazione è stato pubblicato il 3 aprile 2005, e parlava della veglia della Misericordia alla Chiesa di Santo Spirito in Sassia. Mi aveva mandato lì Giuseppe Di Fazio, caporedattore de La Sicilia, per il cui ufficio di Roma collaboravo, perché voleva captassi gli umori delle persone che stavano accompagnando l’agonia di Giovanni Paolo II in quella chiesa dedicata alla festa a lui tanto cara.

giovedì 13 marzo 2025

Papa Francesco, il paradosso del dodicesimo anno

Dodici anni fa, Jorge Mario Bergoglio si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro per la prima volta come Papa Francesco. Dopo dodici anni di un pontificato di grande presenza, dove i balconi e le finestre si sono moltiplicati così come le apparizioni pubbliche e televisive nei posti più impensati e meno esplorati dai Papi, il pontificato viene definito paradossalmente da una non visibilità.

martedì 25 febbraio 2025

Il Rosario per il Papa e qualche pensiero sulla Chiesa

Nel 1992, l’antropologo Marc Augé coniava la definizione di “Non Luogo” in un piccolo libricino che è punto di riferimento per tutti quelli che oggi studiano antropologia o sociologia. Non Luogo è un luogo che non è identitario, relazionale o storico. È, ad esempio, un Non Luogo un aeroporto, perché l’aeroporto è un luogo di passaggio, dove non ci si costruisce una identità, ci si incrocia velocemente, si consuma, e poi si torna alla propria vita. Questo concetto mi tornava continuamente alla mente mentre osservavo il rosario in piazza San Pietro per la salute di Papa Francesco, nella sera del 24 febbraio.

martedì 11 febbraio 2025

Benedetto XVI e il giorno che cambiò il corso della storia

Cosa facevi il giorno che Kennedy è stato assassinato?”, si chiedevano insistentemente gli americani dopo il grande shock dell’uccisione del presidente. La domanda divenne poi “Cosa facevi l’11 settembre?”, altra grande tragedia nazionale che viene detta così, senza nemmeno l’anno, tanto è iscritta nella memoria delle persone. Noi che scriviamo di Vaticano, invece, ci chiediamo l’uno con l’altro, ormai da dodici anni: “Cosa facevi il giorno che Benedetto XVI ha rinunciato?

venerdì 24 gennaio 2025

Dieci caratteristiche cattoliche per un giornalista cattolico

Esiste un giornalismo cattolico? E cosa significa essere giornalisti cattolici?

Non sono domande scontate, né banali, e assumono tra l’altro un significato diverso oggi rispetto a tanti anni fa. Perché le pubblicazioni che si autodefiniscono cattoliche, oggi, sono tantissime. Perché ormai non serve molto per inserirsi nel panorama dell’informazione. Perché sempre più il giornalismo si confonde con il mondo dei blog, e i blog con il giornalismo, e non è più necessario un piano industriale, una visione, un investimento reale per poter avere una testata e scrivere.