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giovedì 17 dicembre 2020

Ricordo di Carmine Alboretti, il maestro che chiamava gli altri "maestro"

Oggi, Carmine Alboretti avrebbe compiuto 46 anni. Eravamo amici, e la sua morte improvvisa è stata uno shock per tutti noi. Sua moglie, Maria, sta portando avanti la sua memoria e i suoi progetti. Tra questi, il concorso "Attraverso i vostri occhi" , che ha lo scopo di raccontare il Covid attraverso lo sguardo dei ragazzi. L'Associazione Giornalisti Vesuviani - Carmine Alboretti, a lui intitolata e da lui fortemente promossa, ha chiesto di ricordarlo oggi, con un post sulla loro pagina Facebook. Questo è il mio contributo, per un amico, per un collega, e per un maestro che chiamava tutti gli altri "maestro."

Papa Francesco compie gli anni. Quale regalo dovrebbe ricevere dai media?


Qualche tempo fa, padre Antonio Spadaro, direttore della rivista gesuita La Civiltà Cattolica, si chiedeva se si fosse esaurita la “spinta propulsiva” del pontificato di Papa Francesco. E rispondeva che no, non era esaurita, ma che ovviamente non si poteva  giudicare secondo i criteri consueti, perché Papa Francesco agisce da gesuita, vale a dire che punta prima di tutto sulla testimonianza e sullo stile di vita e poi su tutto il resto. Non ci può essere un piano definito, perché irrompe la vita, e la vita è quella del cristiano fedele. Questo parafrasando, ovviamente, ma tutti possono farsi una idea personale leggendo direttamente l’articolo.

martedì 15 dicembre 2020

Giovanni Paolo II, che cosa è la verità?

Sono in 1700 i professori, ricercatori e docenti che hanno sottoscritto l’Appello alla Verità e al rispetto in memoria di Giovanni Paolo II lanciato in Polonia, che subito ha avuto una eco mondiale. Un testo che vale la pena di leggere, perché pone delle domande precise e mette in questione anche la professione dei giornalisti, e in particolare dei giornalisti che si occupano di informazione religiosa.

sabato 12 dicembre 2020

Benny Lai e quel vaticanismo signorile che non può passare di moda


C’è un libro di Benny Lai che va letto e riletto per comprendere il modo in cui il decano dei vaticanisti intendeva il modo di fare Vaticano. È “Il mio Vaticano” (Rubbettino), che riprende i diari di Benny Lai, gli appunti che prendeva su un taccuino che aveva sempre sotto mano, e che lo rendeva riconoscibile a monsignori, cardinali, giornalisti.