Cerca nel blog

martedì 27 dicembre 2022

Un ricordo di Salvatore Mazza, vaticanista discreto e incredibilmente presente

Non so perché, ma da tempo la prima cosa che mi viene in mente quando penso a Salvatore Mazza è la scena finale del suo romanzo, Shadow, con lei che va a recuperare la testa del suo uomo seppellita nel deserto. E sin da quando lessi quella scena, non so perché, mi è rimasta nella memoria, associata a Salvatore, come se fosse quella testa, staccata eppure piena di significato, quella che me lo rappresentasse di più.