Processo Palazzo di Londra

mercoledì 12 novembre 2025

Il caso degli Araldi del Vangelo

Tra le eredità del pontificato di Papa Francesco, c’è anche una questione che è rimasta sospesa e che vede un commissariamento rinviato sine die per accuse mai realmente verificate, e anche laddove i processi civili intentati (ben 30) si sono sempre risolti con l’archiviazione o l’assoluzione delle persone coinvolte.

Questo caso è raccontato in un libro dettagliato, composto per un terzo da documenti originali, che si chiama Il Comissiariamento degli Araldi del Vangelo: cronologia degli eventi 2017-2025, uscito in questi giorni in lingua italiana. Scritto da José Manuel Jiménez Aleixandre e la Suor Juliane Vasconcelos Almeida Campos, entrambi araldi del Vangelo, il libro dettaglia in oltre settecento pagine tutta la vicenda degli Araldi del Vangelo, a partire dalla decisione del loro commissariamento nel 2019 dopo una visita apostolica avviata nel 2017.

 

La visita apostolica, e poi il commissariamento, hanno colpito una delle realtà più floride delle congregazioni religiose, con opere in 78 Paesi, e una vocazione di fare cultura e creare una civiltà dell’amore che piacque a Giovanni Paolo II, tanto che gli Araldi furono la prima associazione di fedeli eretta dalla sede nel Nuovo Millennio.


Perché parlare del caso degli Araldi del Vangelo oggi?

 

Perché, prima di tutto, il caso degli Araldi sembra rappresentativo di diversi casi occorsi durante il pontificato di Papa Francesco. L’ultimo di questi casi, quello del Sodalitium Christianae Vitae, ha visto la soppressione dell’associazione da parte di Papa Francesco sul letto di morte – ma già nel 2024, il cardinale Carlos Castillo Mattasoglio, arcivescovo di Lima, scriveva un articolo sul quotidiano spagnolo El País per chiederne la soppressione.

 

Il caso del Sodalitium ha mostrato una inversione di rotta nella prassi generale della Santa Sede, perché anche quando erano occorsi gravi casi di abuso da parte dei fondatori – vedi il caso Maciel e i Legionari di Cristo – la scelta è sempre stata quella di riformare la congregazione e mantenere i buoni frutti.

 

Ma il caso del Sodalitium racconta anche di una situazione che in America Latina è diventata polarizzata ad un punto che si fatica a distinguere il bene dal male, l’ideologia dalla realtà, e dove errori e peccati vengono mischiati in un modo che poi porta ogni decisione ad essere politica, e a rendere concreta quella lotta tra progressisti e conservatori che, in realtà, viene assorbita sempre di più dai fedeli.

 

In questo senso, non ha certo aiutato che, a capo del Dicastero negli anni incriminati, ci fosse un cardinale brasiliano, João Braz de Aviz, che con gli Araldi non aveva avuto buone esperienze e che, nei suoi anni da vescovo in Brasile, si era trovato su posizioni contrapposte. 

 

Gli Araldi, però, non hanno abusi riconosciuti, almeno finora. L’accanimento può essere giustificato dalla quantità delle accuse, ma di fatto, quando nessuna accusa viene provata in tribunale, perché continuare l’attacco?

 

Ma il caso degli Araldi del Vangelo ricorda anche, mutatis mutandis, il processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana, il famoso cosiddetto “Processo Becciu”, perché, alla fine, ci sono diverse decisioni che sembrano arbitrarie, diverse accuse che sembrano pregiudiziali e una costruzione della narrazione che non può che portare a un attacco.

 

E, infine, il caso degli Araldi del Vangelo ricorda molti altri processi vaticani degli ultimi anni, con gli indagati al centro di un polverone mediatico ben prima di potersi difendere. Una situazione che ricorda il personaggio del Processo di Kafka, che si trova in un processo senza sapere perché e non può fare altro che difendersi senza sapere da come.

 

Il volume, va detto chiaramente, è scritto da due araldi del Vangelo. E tuttavia, l’apparato documentale, con lettere, comunicazioni e parole esatte del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, è quello che davvero si deve guardare, e senza pregiudizio, per farsi una idea della situazione.

 

Le richieste di trasformare la natura dell’associazione di fedeli, da privata a pubblica, vengono lette come una volontà di appropriarsi dei beni dell’associazione stessa. E sì, la visita apostolica, avviata nel 2017, aveva ottenuto riscontri definitivamente positivi, secondo quanto appreso da più fonti. Il Dicastero ha comunque deciso di commissariarli.

 

Sono molte le accuse sollevate contro gli Araldi del Vangelo. Si dice che gli Araldi abbiano disobbedito la decisione del Dicastero di non ospitare minorenni. In realtà sono state tutte le famiglie di questi minori, sconvolte da tale decisione e ferite nei loro diritti, ad assumersi la responsabilità di mantenere i bambini in un ambiente sano e cattolico. Si è parlato degli esorcismi eseguiti fuori dagli incarichi diocesani, ma si trattava in realtà di preghiere di guarigione, una sorta di “esorcismo carismatico” la cui natura è stata chiarita anche dal vescovo locale.

 

Al di là di tutto, il dato di fatto è che più di 30 accuse civili e canoniche mosse contro gli Araldi del Vangelo sono finite bene per loro, come attestato anche dalla commissione incaricata presso la Santa Sede.

 

Quello che colpisce è che gli Araldi sottolineano di non essere mai stati informati delle ragioni della visita apostolica e del commissariamento. Ma nemmeno il commissario Cardinale Raymundo Damasceno Assis è stato ricevuto adeguatamente, mentre non è mai stato ricevuto il vescovo di Bragança Paulista, sotto la cui giurisdizione si trova un numero molto significativo di case degli Araldi.

 

Da realtà florida della Chiesa, gli Araldi del Vangelo dal 2019 non possono ricevere ordinazioni diaconali e sacerdotali – contrariamente alla prassi dello stesso dicastero –, hanno ostacoli per aprire nuove case, non possono nemmeno accogliere nuovi membri. Tutto è stato congelato in nome di un processo che non sembra avere fine.

 

Cosa farà, ora, Leone XIV? Questa è la domanda che resta. Ascolterà anche la versione degli Araldi del Vangelo, permetterà loro di difendersi o prenderà una decisione sulla base di quanto prodotto dal Dicastero o delle informazioni che gli pervengono?

 

Il libro è una lettura necessaria, perlomeno perché è giusto leggere i documenti e ascoltare l’altra campana. È necessario uscire dal pregiudizio ideologico, e cercare di comprendere se davvero si deve chiedere agli Araldi di affrontare la situazione interna, o se piuttosto certificare che le accuse non trovano riscontro nella realtà.

 

Questo equilibrio, oggi, è l’esercizio più difficile. Ce ne è bisogno perché, però, la Chiesa superi la stagione delle contrapposizioni ed entri nella stagione della comunione.

 

 

 

3 commenti:

  1. Tan grande Congregacion Religiosa, es hora que pare la persecución, al no encontrar absolutamente nada en contra de los Heraldos del Evangelio, la Sociedad Virgo Flos Carmeli, que es lo que sucede en el Dizcaterio del Vaticano, que pretenden, que ocultan, cual es su actuar, cuando inclusive el mismo Comisario dice que no encuentra nada fuera de lo que es la Doctrina Catolica, no encuentra nada en su carisma, no encuentra nada en la Liturgia, cuando solo ha servido para salvar almas y defender a la Iglesia Católica Apostólica Romana, defender el Papado. Es hora que de manera inmediata se levante el comisariado que injustamente lo han hecho. Santo Padre Ud. sabe que es así, pues quienes conocemos el accionar de Ellos damos Fe que es una obra pulcra y digna que prevalezca en nuestro tiempo y en el futuro. Santo Padre esta en sus manos levantar injusto castigo a quienes defienden la Fe, a quienes enseñan la verdad, a quienes están del lado de la verdad. Que Dios y la Sma. Virgen iluminen su sabiduría y se levante el Comisariado aunque el demonio pretenda oponerse usando clérigos enemigos de la verdadera Doctrina de la Iglesia.

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  2. Atónito por o que usted acaba de describir. Me quedo sin palabras. que hará León XIV? Supongo que dejar sin efecto toda esa montaña de irregularidades contra los Heraldos. No cabe otra posibilidad

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  3. Si tratta di un caso orribile, dovuto all'accumulo di ingiustizie e violazioni del Diritto Canonico. Speriamo che Papa Leone X ponga fine a questi abusi.

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